Il sangue è randagio

Il sangue è randagio

Ellroy Randagio 2“L’argilla è immobile, ma il sangue è randagio;
Il respiro è merce che non si conserva.
In piedi, ragazzo: quando il viaggio sarà finito
Ci sarà tutto il tempo per dormire”.
A.E. Housman

Violenza come teoria su cui sono fondati gli Stati Uniti e, per estensione, le democrazie occidentali contemporanee. Con questa terza “sacra” rappresentazione americana (dopo lo splendido AmericanTabloid e Sei pezzi da mille) Ellroy spalanca il suo consueto, magistrale inferno sotto i piedi del lettore, catapultandolo nell’estate del ’68, quando in seguito agli omicidi del Reverendo King e Robert Kennedy gli U.S.A. sembravano sul punto di incendiarsi.

Le componenti con cui gioca Ellroy sono sempre le stesse, sono a prova di bomba e a ritmo serrato: omicidi, droga, sesso, violenza, potere, su cui si innesta anche un’esotica divagazione haitiana, una “vacanza” a base di voodoo e zombificazioni. Sopra tutto questo, ancora le trame degli altissimi poteri occulti, le forze del Male (con J. Edgar hoover in testa) che muovono le fila di burattini indemionati pronti a sparare, picchiare, sanguinare per loro.

Eppure, Il sangue è randagio è anche un libro diverso dall’Ellroy di AmericanTabloid e Sei pezzi da mille, a tratti dolorosamente autobiografico (nel personaggio di Crutchfield il guardone, non a caso forse il più umano). Ed è diverso per un insperato potere matriarcale che, soprattutto attraverso il personaggio della “Dea Rossa”, giunge salvifico a trasformare alcuni dei burattini in esseri umani.

Nel suo Pantheon capovolto, sempre composto da demoni e peccatori e mai da santi e dei, Ellroy inserisce inaspettatamente la madonna rossa Joan Rosen Klein, rivoluzionaria e comunista, che con il potere ancestrale del sesso e del fascino attira a sé sicari e spietati assassini, trasformandoli in uomini che cercano, anche se nell’unico modo che conoscono, e cioè con la violenza, un (im)possibile riscatto.

“Una donna quacchera molto saggia una volta mi ha detto: “Fai attenzione a cosa cerchi, perché sarà quel qualcosa a cercare te”. Se sei a caccia di emozioni, questo lavoro te ne offrirà fin troppe”. 

James Ellroy. Il sangue è randagio.
Pag. 859, 24 euro
Mondadori, 2010
Traduzione di Giuseppe Costigliola
(la presente recensione è uscita sul numero Noir della Luna di Traverso)